Movimento per l'Indipendenza della Sicilia
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  Movimento  Storico  Siciliano
fondato nel 1943
 
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CULTURA E STORIA DELLA SICILIA
 

Speciale 65° Portella della Ginestra

“Montelepre tra Separatismo ed Occidentalismo”


Lo storico monteleprino Giuseppe Mazzola ritiene che ormai sia arrivato il momento di dire una “verità” diversa sulla strage che ha cambiato la storia d’Italia


L’autore, avvalendosi delle più disparate testimonianze dirette e facendo una descrizione precisa di tutto ciò che avvenne nell’arco di tempo che andò da prima delle elezioni regionali del 20 aprile 1947 a quelle nazionali del 18 aprile 1948, ha evidenziato la mistificazione di una storia pilotata per far credere di essersi trattato solo di un atto sconsiderato e delinquenziale di un bandito e della sua banda. Postazioni (ben cinque), armi usate (calibro e granate), motivazioni politiche (difesa della democrazia occidentale) sono punti fondamentali per la ricerca della verità…

 
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Lettera aperta a Oriana Fallaci


Nel centocinquantesimo dell’Unità italiana


Leggerla e rileggerla, anche se non è più tra noi, è sempre un piacere un arricchimento per la mente e lo spirito perché anch’io, gentile Oriana, ho la stessa rabbia, la stessa tensione, contro le ingiustizie e contro la spudorata falsificazione della Verità…

 
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Il Sant’Uffizio in Sicilia


I re spagnoli trasformarono l’Inquisizione in una sorta di polizia segreta col compito di prevenire possibili colpi di stato…
“Per meglio comprendere la cesura unitaria”


L'Inquisizione spagnola nacque nel 1478 per iniziativa di Ferdinando II d'Aragona (Sos del Rey Católico, 10 marzo  1452 – Madrigalejo, 23 gennaio 1516), e Isabella di Castiglia e fu ufficializzata da una bolla di Sisto IV…

(18. – “Sicilia preunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010)
 
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Giovanni II di Trastamara il Grande


Passò alla Storia per l’indole corrotta…
“Per meglio comprendere la cesura unitaria”


Nella sua vita la Sicilia entrò due volte: la prima, nel 1415, appena diciassettenne, quando venne inviato dal padre nel regno isolano come viceré; la seconda  assunse il titolo regio siciliano insieme a quello d’Aragona alla morte del fratello Alfonso, regnando fino al 19 gennaio del 1479…

(17. – “Sicilia preunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010)
 
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Alessandro V il Magnanimo


Fu una delle personalità politiche più importanti del Quattrocento europeo. Ampliò il porto di Palermo e fondò il Siculorum Gymnasium (l’Università di Catania)

“Per meglio comprendere la cesura unitaria”


Si sarebbe guadagnato l’appellativo di “Magnanimo” per il mecenatismo che caratterizzò la sua corte. Con la Sicilia disponeva di una importante base per lo sviluppo di una politica che aveva per orizzonte l’intera area del mediterraneo…

(16. – “Sicilia preunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010)
 
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Ferdinando I, re d’Aragona e di Sicilia


Inaugurò il sistema viceregio, destinato a divenire il metodo di governo dell’Isola per quattro secoli e ad essere esportato dalla Corona spagnola nei domini del Nuovo Mondo…

“Per meglio comprendere la cesura unitaria”


Con la morte senza eredi diretti di Martino il Giovane (1409) e del padre Martino il Vecchio (1410), si era esaurita la dinastia dei conti di Barcellona che regnava dal XII secolo in Aragona. Il complesso gioco di interessi fra le diverse fazioni politiche conduceva alla decisione di affidare ad una commissione di fiduciarila scelta fra i candidati alla successione…

(15. – “Sicilia preunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010)
 
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Bianca di Navarra, l’ultima regina


Nessuno comprese quanto preziosa sarebbe stata la sua opera per la Sicilia, se solo le avessero permesso di governare autonomamente…

“Per meglio comprendere la cesura unitaria”


Due sovrani erano morti in meno di un anno, Martino il Giovane (1409) e Martino il Vecchio (1410), lasciando un vuoto di potere pericoloso e destabilizzante, tanto in Sicilia quanto in Spagna. Bernardo Cabrera che aveva accompagnato Bianca,  nel suo viaggio nuziale, decise di avversarla per toglierle il dominio dell’Isola…

 (14. – “Sicilia preunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010)
 
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Il governo dei due Martini


Il cambiamento politico-amministrativo e sociale sancì definitivamente la demanialità dei maggiori centri urbani siciliani…

“Per meglio comprendere la cesura unitaria”


Nel 1391, a seguito di una congiura, Maria di Sicilia – figlia di Federico IV –, regina titolare del regno di Trinacria, sposò Martino il Giovane, nipote di Pietro IV d’Aragona. I due coniugi giunsero nell’Isola nel 1392, accompagnati da Martino il Vecchio…

 (13. – “Sicilia preunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010)
 
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Gli anni dell’anarchia baronale


I signori siciliani si impadronirono delle terre demaniali e delle città convertendole in signorie personali, entrando in competizione tra loro e schierandosi in fazioni avverse…

“Per meglio comprendere la cesura unitaria”


Dopo la morte di Federico III (Paternò 25 giugno 1337), la corona passò a Pietro II, ma non avendo lo stesso carisma del padre si determinò uno stato di ingovernabilità. Nonostante il caos interno la politica estera proseguì però come sempre: in guerra con Napoli…

 (12. – “Sicilia preunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010)
 
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Sulle orme dello “Stupor Mundi”


Federico III, fu re costituzionale, con il parlamento decideva da primus inter pares

 “Per meglio comprendere la cesura unitaria”


Cacciati i Francesi a furor di popolo, con la rivoluzione del Vespro del 1282, i Siciliani, per lealtà dinastica, offrirono il Regno a Pietro III d’Aragona, quale marito di Costanza di Svevia, figlia di Manfredi, considerata titolare della corona di Sicilia…

(11. – “Sicilia preunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010)
 
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La tirannide angioina


Da Manfredi a Federico III Re Di Sicilia, attraverso la guerra del Vespro

“Per meglio comprendere la cesura unitaria”


Alla morte dello “Stupor Mundi” la corona imperiale passò al figlio Corrado IV che, essendo impegnato in Germania a causa di continue tensioni politiche, nominò suo Vicario il fratellastro Manfredi …

(10. – “Sicilia preunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010)
 
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Federico Ruggero II di Svevia


Il cuore siciliano del “Puer Apuliae” e “Stupor Mundi”,

“Per meglio comprendere la cesura unitaria”


Alla morte di Guglielmo II (1189) il Regno di Sicilia restava privo di quella dinastia che aveva creato una forte e stabile entità statale. L’Italia meridionale, per accordi precedentemente presi, passava a Costanza, zia del defunto re e moglie del futuro imperatore Enrico VI…

(9. – “Sicilia preunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010)
 
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La Sicilia in musica: “Cavalleria Rusticana”


Interessante incontro culturale dell’Unitre di Giarre con lo storico e musicista Salvatore Musumeci, il quale ha relazionato sulle “curiosità” che caratterizzarono la travagliata genesi della celebre opera lirica


Fu partorita quasi “per sbaglio” ed all’insegna di tutta una serie di coincidenze fortuite, ma la “Cavalleria Rusticana” è un capolavoro in assoluto del melodramma, in grado di essere letto attraverso l’originaria novella di Giovanni Verga…

 
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Omaggio a Concetto Gallo


Comandante dell’Evis con lo pseudonimo “Secondo Turri”, nel 65° anniversario della battaglia di Monte San Mauro Caltagirone 29 dicembre 1945


Lo storico palermitano Massimo Gangi lo definì: «Uomo generoso, che nel perseguire un ideale degno di considerazione seppe anche pagare di persona, con dignità e fierezza»…

 
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“Tutta una vita con questo rospo dentro!!”


Caso Giuliano: spuntano a sorpresa le dichiarazioni rese articulo mortis dall’avv. Gregorio Di Maria agli infermieri dell’ospedale Vittorio Emanuele di Castelvetrano, Salvatore Di Giovanni e Giusto Zito


A dare la clamorosa notizia è  Luigi Simanella che ha consegnato personalmente, lo scorso16 novembre, ai pm della Procura di Palermo,  le dichiarazioni testamentarie dell’avvocaticchio, spentosi nell’ospedale Vittorio Emanuele di Castelvetrano  il 7 maggio 2010 alla veneranda età di 98 anni

 
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Il caso Salvatore Giuliano


Venne ucciso o emigrò in America? L’attesa della riesumazione… racconti, aneddoti, analisi storiche


Montelepre 28 ottobre 2010 – dal nostro inviato

A sessant’anni dalla sua morte ufficiale, Giuliano fa ancora parlare di se. In una mattinata di intenso freddo autunnale, in un’atmosfera quasi surreale, giornalisti, reporter, emittenti radiotelevisive ed anche turisti assiepano l’entrata del cimitero monteleprino, su cui capeggia il motto: “Fummo come voi, sarete come noi”…
 
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Il noir della morte di Salvatore Giuliano


I magistrati chiedono la riesumazione. L'ipotesi degli inquirenti: “È fuggito all’estero e nella tomba è stato messo uno dei suoi sosia”

La Storia di Giuliano non si esaurisce con la messinscena della sua morte a Castelvetrano e la versione ufficiale, rigorosamente falsa, sostenuta dal colonnello dei carabinieri Ugo Luca. Per inspiegabile coincidenza, nel sessantesimo della sua tragica fine (il 5 luglio 2010), la Procura di Palermo ha riaperto il caso nel tentativo di chiarire una volta per tutte i tanti buchi neri della vicenda…

 
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Lettera di Andrea Finocchiaro Aprile a Giorgio VI


Un ricordo dell’illustre padre dell’Autonomia della Sicilia


È una epistola bellissima e toccante, densa di grandi ideali, di immensa passione, degna di un grande uomo libero quale il Finocchiaro Aprile fu. Contiene altresì suggerimenti ed intuizioni illuminanti, che in giorni di veri o presunti conati autonomistici di inizio millennio, par necessario rammentare...

 
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SPECIALE INCHIESTA STORICA


Bronte 10 agosto 1860, una pagina dimenticata. Da 150 anni volutamente sottaciuta dalla storiografia ufficiale


La faccenda fu liquidata nel giro di pochissimi giorni: la sera del 9 agosto Bixio divenne l’apostolo del terrore anziché  della giustizia. La Commissione di Guerra emise la sentenza: cinque persone furono condannate alla pena capitale: l’Avv. Nicolò Lombardo e i popolani Nunzio Spitaleri Nunno, Nunzio Samperi Spiridione, Nunzio Longhitano Longi e Nunzio Ciraldo Fraiunco, il cinquantenne scemo del paese totalmente infermo di men...

 
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L’animo mite e tollerante di Guglielmo II


«E quel che vedi ne l'arco declivo,/ Guglielmo fu, cui quella terra plora/ che piagne Carlo e Federigo vivo:/ora conosce come s'innamora/ lo ciel del giusto rege, e al sembiante/del suo fulgore il fa vedere ancora» (Dante) “Per meglio comprendere la cesura unitaria”


Incoronato Re di Sicilia, nel 1172, con l’appoggio dell’arcivescovo Gualtiero di Ophamil, del clero e dell’aristocrazia, Guglielmo II avviò subito una politica di pacificazione fra la monarchia e la nobiltà ribelle e a tal fine fece liberare molti prigionieri e richiamare gli esuli...

(8. – Sicilia preunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010)
 
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La Sicilia sotto Guglielmo I il Malo


Appellativo che gli venne attribuito solo nel XIV, dallo pseudo Ugo Falcando in “Storia del Regno di Sicilia” (1550), per contrapporlo al figlio e successore Guglielmo II detto il Buono…“Per meglio comprendere la cesura unitaria”


Nonostante sia noto alla storia come il Malo, Guglielmo I non può essere considerato un cattivo regnante. Al contrario fu indubbiamente un sovrano prudente anche se, durante il suo regno, non mancarono le sommosse che stroncò energicamente...

(7. – Sicilia preunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010)
 
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La Sicilia in età normanna


De Hautevilles da soldati di ventura a sovrani “illuminati”: rilatinizzarono e ricristianizzarono l’Isola, che raggiunse l’unità di Stato e l’unità di Popolo… “Per meglio comprendere la cesura unitaria”


I Normanni furono chiamati dall’Emiro Ibn-at-Thumnah. Fu un pretesto per iniziare la conquista della Sicilia ed essere, nel contempo, considerati i “liberatori” delle residue popolazioni cristiane ancora presenti nell’Isola dopo due secoli e mezzo di dominio musulmano

(6. – Sicilia preunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010)
 
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La Sicilia araba


Evoluzione storica del Popolo Siciliano: iniziò un lento processo di  acculturazione che avrebbe inciso profondamente sull’identità siciliana … “Per meglio comprendere la cesura unitaria”


Gli Arabi in contatto con le progredite popolazioni europee, si rivelarono un popolo molto efficiente e produttivo, facendo passare in secondo piano il loro carattere guerriero ed oppressivo. Infatti, contribuirono notevolmente allo sviluppo economico e civile, operando anche…

(5. – Sicilia preunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010)
 
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La Sicilia bizantina


Evoluzione storica del Popolo Siciliano: l’Isola non faceva parte della Prefettura del pretorio d’Italia, costituendo una provincia indipendente… “Per meglio comprendere la cesura unitaria”


Con la fine della guerra tra Goti e Bizantini l’Italia intera venne annessa all’Impero romano d’Oriente. La Sicilia non entrò a far parte della Prefettura del pretorio d’Italia – che nel 584 con la riforma di Maurizio divenne un Esarcato –, costituendo una provincia indipendente…

(4. – “Sicilia preunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010)
 
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Euno, lo schiavo che sfidò Roma


Evoluzione storica del Popolo Siciliano: con la “Lex Rupilia” si riconosceva ai Siciliani una distinta nazionalità… “Per meglio comprendere la cesura unitaria”


Il popolo conquistato fu costretto ad osservare le leggi romane, a parlare la lingua latina ed a professare la religione dei romani. La Sicilia divenne, dunque, una vera e propria polveriera sociale, dove rivolte di schiavi erano sempre incombenti…

(3. – Sicilia preunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010)

 
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Alla ricerca delle origini


Evoluzione storica del Popolo Siciliano, dalla preistoria alla costituzione dello Stato dei Siculi “Per meglio comprendere la cesura unitaria”


Col tempo, Siculi, Sicani ed Elimi finirono per perdere ogni elemento di differenziazione condividendo i medesimi interessi per riconoscersi in un’unica entità civile e culturale…

(2. – “Sicilia preunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010)
 
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Plebiscito popolare o forzata annessione?


"Il Gattopardo” ha corroso il mito dell’Unità d’Italia almeno quanto Silvio Pellico con “Le mie Prigioni” intaccò l’immagine dell’amministrazione austriaca nel Lombardo Veneto, nel Friuli e nel Trentino


La Sicilia, il 21 ottobre, accettò “ob torto collo” l’annessione al costituendo Regno d’Italia, di chiara marca piemontese. Ed ovunque, l’indecorosa vicenda del plebiscito si svolse come a Donnafugata
(1. – Sicilia preunitaria - Controlettura del Risorgimento” 2010)
 
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Portella delle Ginestre: tutti sapevano…


La cruda verità raccontata dal monteleprino prof. Giuseppe Mazzola, persona particolarmente “informata” sui fatti

Sulla strage di Portella delle Ginestre ci siamo sempre chiesti come mai in un’occasione importante di festa, considerata la vittoria delle liste del “Blocco del Popolo” (Pci e Psiup) alle prime elezioni regionali del 20 aprile 1947, non vi fosse la presenza di  nessun rappresentante..
.......
 
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Il tragico caso di Laura Lanza di Trabia, Baronessa di Carini


4 dicembre 1563: cronaca di una storia d’amore e di dolore


A quasi 450 anni dall’accadimento, recentemente è stato riaperto a sorpresa uno dei gialli più antichi della storia siciliana. Quello di Laura Lanza, più nota come la Baronessa di Carini, e del suo amante Ludovico Vernagallo. Furono trovati morti nel Castello di Carini.
.......
 
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Al suono del Vespro


“Quod Siculis Placuit Sola Sperlinga Negavit”


Correva l’anno 1282, quando, il 30 o 31 marzo, all’ora del Vespro, a Palermo, sul sagrato della Chiesa di Santo Spirito, oggi inglobata nel cimitero di Sant’Orsola, scoppiò la rivolta popolare, passata alla storia come “I Vespri Siciliani”. L’insurrezione è nota anche come “Rivolta del Lunedì di Pasqua”.......
 
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Melanconica Sicilitudine


Sentimenti, simboli e riti della Settimana Santa e della Pasqua in Sicilia


Se con la conquista della Sicilia, da parte di Ruggero, il Cristianesimo nuovamente restaurato si diffuse in tutti i Paesi, fu soprattutto con la presenza spagnola che la religione cristiana divenne l’unica fede e i riti assunsero il carattere di tradizione e folklore, divenendo l’occasione per.......
 
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La Vergine Odigitria


Patrona della Nazione Siciliana e degli indipendentisti


TheotóKos, Panagía, Hodigítria (Madre di Dio, Tutta Pura, Colei che mostra la Via) sono i titoli con cui la chiesa orientale, sin dai primi secoli, venera la Vergine Maria che, insieme al Figlio, occupa un posto di primo piano nell’iconografia bizantina.......
 
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Via Maqueda, “Il processo-farsa”


La difesa dei militari chiese una sentenza di assoluzione, anzi “di pacificazione sociale”

Ad oltre due anni dall’accaduto, venne celebrato il processo sull’eccidio del 19 ottobre del 1944 presso il tribunale militare di Taranto, per legittima suspicione (si temevano ulteriori scontri in città!). Il dibattimento ebbe inizio il 20 febbraio 1947 e si concluse in appena due giorni.......
(3. Fine – “La strage del pane, 19 ottobre 1944”
)
 
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Via Maqueda: “Cui Prodest?”


Il governo del tempo si sforzò di far cadere la responsabilità dei disordini sui separatisti


All’indomani della strage (il 20 ottobre 1944) consumatasi in Via Maqueda a Palermo, il Giornale di Sicilia pubblicò un documento-manifesto di sdegno e di condanna a firma del PdA, Pc, Dc, Democrazia del Lavoro, Pli e Psi, con un titolo di prima pagina gelido......
(2. Continua – “La strage del pane, 19 ottobre 1944”
)
 
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La strage del pane


Accadde 65 anni fa. Una spontanea manifestazione di popolo brutalmente repressa, con bombe a mano e moschetti, dai soldati dell’esercito italiano


Tutto si svolse nel giro di trenta-quaranta lunghi secondi, esattamente davanti al Palazzo Comitini di via Maqueda a Palermo, in quel piovigginoso e freddo giovedì del 19 ottobre del 1944…Fu la prima grande tragedia dell’Italia liberata, dove persero la vita ventiquattro innocenti.......
(1. Continua – “La strage del pane, 19 ottobre 1944”)
 
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Sette giorni e mezzo di fuoco


Si toccò con mano la crisi dello Stato unitario. Durissima e sanguinaria la repressione del generale Cadorna, voluta dal sindaco Starrabba di Rudinì


Dopo l’epopea garibaldina i siciliani si convinsero che qualcosa sarebbe cambiata. Invece non successe nulla. La terra ai contadini e provvedimenti a favore di artigiani e commercianti, si rivelarono vere e proprie illusioni.......
 
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Noi che vogliamo la Nazionalità Siciliana


Perché i siciliani vogliono essere indipendenti?

Perché la ragione e la storia ci insegnano che tali debbono essere e che tali sono stati da molti secoli. Come, per legge umana e divina, nessun uomo può legittimamente essere schiavo di un altro (né può mai prosperare qualora lo diventasse) così nessuna nazione può essere serva di ......
 
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L’hanno chiamata guerra dei briganti”


D
imenticata per interessi, senza “storia” e critica. Ma il fronte avanza ancora, una guerra lunga 150 anni

«Sono finito nel bel mezzo di una guerra. Mi avevano detto che si trattava di brigantaggio, ma ho visto combattere avvocati ed impiegati, sindaci e magistrati, operai e studenti, tutti contro l'Italia, insieme a contadini e galeotti. Ho visto tante teste decapitate di ribelli mostrate nelle piazze.......
 
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Storia dû Vèspiru (parti secunna)

«Lìbbiri muremu sutta a chisti santi mura, ma mai cchiui comu li schiavi piecati a li Franzisi !».....

 
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Storia dû Vèspiru (parti prima)


«Palermu hà firmatu tutti cosi Pri dàricci l'assartu a li Farnzisi. E lu Franzisi cu la sò putenza 'N Sicilia facìa malacrianza: Lu pani nni livava di la menza, Franzisi si vidìanu a ogni stanza; Iddi fidannu nni la sò putenza  E nui, mischini, sutta la sò lanza; Nta n'ura fu distrutta dda simenza
......

 
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N'astrattu supra la storia dâ Sicilia


(di Marx-Engels) Traduzione di Santo Trovato

“'N tutta la storia di la razza umana nudda terra e nuddu pòpulu havi suffrutu 'n modu n'àutru tantu tirrìbbili pi la schiavitù, li cunquisti e l'upprissioni stranera, e nuddu hà luttatu 'n modu tantu ndumàbbili pi la sò nnipinnenza comu a la Sicilia e a li siciliani. Quasi dî tèmpura di quannu Polifemu......
 
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Giovanni da Procida, un eroe dimenticato


Nel 1282 Palermo si ribellò alle prepotenze dei francesi di Carlo d’Angiò. Era il Lunedì dell’Angelo, al tramonto, l’ora del Vespro: un soldato che aveva infastidito una ragazza fu ucciso dalla folla inferocita. La sommossa si estese a macchia d'olio in tutta l'Isola, passando alla storia con il nome.....
 
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  A Portella c'ero anch'io

La Strage delle Ginestre nel ricordo di Antonino Cannella testimone oculare del tragico evento

(Portella della Ginestra 1° maggio 2005). Nel pianoro tra il Pelavet ed il Kumeta, in territorio di Monreale, il tempo sembra essersi fermato ed una quiete sacrale avvolge tutta la vallata, quasi a custodire le verità di una tragedia umana ancora viva, consumata in nome di una incomprensibile "ragione"......
 
  (5.Fine - "A Portella cambiò la storia d'Italia")  
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  La pista internazionale e neofascista

Grazie alla documentazione trovata dallo studioso italo-americano Mario J. Cereghino una nuova ipotesi emerge nel panorama storiografico italiano

Nel 1977, in pieno clima di "compromesso storico" tra Partito comunista e Democrazia cristiana, ben poco propizio alla ricerca della verità, il Centro Siciliano di Documentazione iniziò la sua attività con un convegno nazionale dal titolo "Portella della Ginestra: una strage per il centrismo"......
 
  (4.Continua - "A Portella cambiò la storia d'Italia")  
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  La Commissione Parlamentare

Evitò di qualificare l'eccidio di Portella della Ginestra come "strage di Stato", pur esprimendo un giudizio politico molto severo che sgombrava il campo da qualsiasi strumentalizzazione di parte

Con legge n. 1720 del 20 dicembre 1962, proprio nello stesso anno in cui usciva il film di Rosi su Giuliano, venne istituita la Commissione d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia. Dopo 10 anni di intensa attività, l'organo parlamentare approvò all'unanimità, nella seduta del 10 febbraio 1972......
 
  (3.Continua - "A Portella cambiò la storia d'Italia")  
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  Alla ricerca dei mandanti

Le carte del processo di Viterbo, pur contenenti prove evidenti delle coperture istituzionali che davano credito a un'azione di vero e proprio depistaggio, non furono tenute in giusta considerazione dal collegio giudicante

La verità giudiziaria sulla strage di Portella della Ginestra si limitò soltanto agli esecutori individuati nei componenti della banda Giuliano. Nell'ottobre del 1951 Giuseppe Montalbano, ex sottosegretario......
 
  (2.Continua - "A Portella cambiò la storia d'Italia")  
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  A Portella cambiò la storia d'Italia

La politica internazionale seguiva la prospettiva aperta dagli accordi di Yalta che avevano codificato la divisione del pianeta in due grandi aree di influenza

Il 1947 fu un anno di mutamento radicale della storia italiana e la strage del 1° Maggio ebbe un ruolo nello stimolare e accelerarne il processo, intrecciandosi con dinamiche che maturarono a livello locale, nazionale e internazionale. Nel pianoro delle ginestre tra il Pizzuta ed il Cumeta......
 
  (1.Continua - "A Portella cambiò la storia d'Italia")  
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  L'Autonomia viene tradita

"Memoriale" di Concetto Gallo: la paura di riaccendere la fiamma dell'indipendentismo spinse il governo De Gasperi ad imporre il coordinamento dello Statuto siciliano con la Costituzione italiana

Onorevole Gallo, la domanda che segue riguarda una circostanza di importanza notevole per gli storici. Solo lei può avvalorarla. Se è vero. E' vero che lei ebbe contatti con i Savoia? E' vero che......
 
  (8.Fine - "Memorie" di Concetto Gallo, da un'intervista di E. Magrì, 1974)  
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  Mis, Americani e Mafia

"Memoriale" di Concetto Gallo: dopo avere ascoltato il lungo racconto, Enzo Magrì pose al mitico comandante dell'Evis alcuni interrogativi storici. Ricevette risposte puntuali e chiare, senza nessuna reticenza

Onorevole Gallo, le ho lasciato finora la parola in considerazione del fatto che lei non parla da trent'anni. Ora però è venuto il momento delle domande. Chi finanziò realmente il Mis?......
 
  (7.Continua - "Memorie" di Concetto Gallo, da un'intervista di E. Magrì, 1974)  
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  La battaglia di Monte San Mauro

"Memoriale" di Concetto Gallo: all'alba del 29 dicembre '45, cinquelila militari italiani circondarono Piano della Fiera. Furono tenuti in scacco da cinque evisti per un giorno intero. Cadde il giovane indipendentista Diliberto e il sottosegretario finì prigioniero

<<Nella seconda metà del 1945, mentre io mi trovavo nella clandestinità sulle montagne attorno a Caltagirone, alcune componenti politiche dell'indipendentismo avevano preso contatto......
 
  (6.Continua - "Memorie" di Concetto Gallo, da un'intervista di E. Magrì, 1974)  
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  Quarantotto ore con Giuliano

"Memoriale" di Concetto Gallo: nell'estate del 1945, a Ponte Sagana, incontrai il re di Montelepre

<<Esposi a Lucio Tasca la mia idea di parlare con Giuliano, al fine di garantirci nell'eventualità di una sistemazione dei giovani dell'Evis nella sua zona. Tasca rise: "Sì ora fai il numero di telefono e ti risponde Giuliano". Lo lasciai e insieme con Guglielmo di Carcaci effettuammo un giro......
 
  (5.Continua - "Memorie" di Concetto Gallo, da un'intervista di E. Magrì, 1974)  
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  Secondo Turri, comandante dell'Evis

"Memoriale" di Concetto Gallo: morto Canepa, una parte degli indipendentisti era per il mantenimento della legalità; l'altra, per la ristrutturazione dell'esercito e per la lotta clandestina fino a quando non si fosse ottenuta l'indipendenza

<<Mentre ero in clandestinità, a Palermo, avvenne un episodio che mi riguardò personalmente: incontrai un personaggio dell'Intelligence Service, un uomo di grande prestigio, tuttora in vita (1974, ndr)......
 
  (4.Continua - "Memorie" di Concetto Gallo, da un'intervista di E. Magrì, 1974)  
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  Dal "non si parte" all'eccidio di Randazzo

"Memoriale" di Concetto Gallo: la responsabilità dei moti spontanei di protesta per la richiamata alle armi venne addossata ai separatisti. A Catania in quell'occasione, oltre allo stesso Gallo, furono denunciati all'autorità giudiziaria e processati l'avv. Gaetano Romeo e il prof. Santi Rindone

<<Per tutto il 1944 Catania fu in fermento. Ma non soltanto per il separatismo. C'era la fame e c'era soprattutto il potere centrale che manifestava la sua presenza con un atto odioso......
 
  (3.Continua - "Memorie" di Concetto Gallo, da un'intervista di E. Magrì, 1974)  
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  Indipendentismo come antifascismo

I siciliani vissero il Fascismo come un ulteriore asservimento all'Italia e la fine della guerra rappresentò l'occasione ideale per liberarsi dall'italica tirannia

<<In Sicilia, in un clima di abusi di potere e di soprusi maturò l'antifascismo; un antifascismo che si accentuò a mano a mano che ci si avvicinava alla guerra. Inizialmente questo antifascismo era dei più vari colori, come nel resto d'Italia: socialista, comunista, liberale. Poi, l'atteggiamentodi Badoglio......
 
  (2.Continua - "Memorie" di Concetto Gallo, da un'intervista di E. Magrì, 1974)  
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  "Memorie" di Concetto Gallo

Storia del Movimento per l'Indipendenza della Sicilia, raccontata dal comandante dell'Evis, Secondo Turri, successore di Canepa, in una intervista poco nota del 1974

Oltre sessant'anni fa la Sicilia combatté la sua guerra di indipendenza contro l'Italia; una guerra della quale oramai sono in pochi a ricordare i particolari: una vera e propria guerra con eserciti schierati in campo che culminò in una battaglia campale il 29 dicembre 1945, a Monte San Mauro nei......
 
  (1.Continua - "Memorie" di Concetto Gallo, da un'intervista di E. Magrì, 1974)  
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